L'Altra San Giuliano

PRC – PCDI

Grande distribuzione H24: schiavi del consumo, ostaggi del lavoro

I dati da mettere in chiaro sono due: il primo è che Carrefour è una multinazionale il cui punto vendita di San Giuliano gode di ottima salute con bilanci in attivo. Dunque ogni aumento di orario non è un sacrificio chiesto ai lavoratori per contrastare la crisi e andare incontro all’azienda; il secondo è che, volente o nolente, la distanza incolmabile tra lavoratori e consumatori (che rappresentano due gruppi sociali fatti di insiemi aperti e spesso intersecati) fa apparire inconcepibili agli occhi degli uni le rimostranze o le pretese degli altri. Lavoratori che sgranano gli occhi nel vedere famiglie con bambini a spasso per le corsie in piena notte e consumatori che si meravigliano per le proteste di chi si “oppone” a nuove occasioni di lavoro e sviluppo economico.


Poi c’è il dovere della politica e di una buona amministrazione.
Apprendere, se già non lo si sapeva, che l’espansione occupazionale in realtà è illusoria e che si ripropongono le dinamiche di contrapposizione tra lavoratori “garantiti” e iper-precari solo per scoprire dove e come si può andare a incidere ed erodere ulteriormente le garanzie dei dipendenti, potrebbe già essere sufficiente.
Invece arrivano ulteriori tasselli: nessuno si è fatto carico dei costi sociali dell’H24 in fase di previsione e la mancanza di una “visione d’insieme” lascia mano libera al già più che liberista mondo mercantile. Figuriamoci se c’è spazio per le storie umane dietro ai numeri di dipendenti e interinali.

Nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale, però, qualcosa si è mosso. Nonostante tutto. Nonostante gli imbarazzi per la presenza dei dirigenti del punto vendita della multinazionale francese, nonostante le uscite tattiche dall’aula di alcuni consiglieri che hanno preferito sottrarsi piuttosto che esprimere sino al voto le loro vere istanze in tema di lavoro.

Il gruppo consiliare de L’altra San Giuliano esprime la propria soddisfazione per essere riuscito a portare a termine, attraverso l’approvazione di una mozione condivisa con altri gruppi consiliari, le buone premesse che già aveva evidenziato nel corso del pecedente Consiglio e che aveva preteso fossero formalizzate quanto prima.
Nel documento, oltre alla semplice solidarietà, si impegna l’Amministrazione a sollecitare presso il Governo e il Parlamento la revisione delle leggi che hanno selvaggiamente deregolamentato le aperture commerciali sottraendole al naturale controllo degli enti territoriali, a esprimere ai vertici aziendali coinvolti la contrarietà a questa pratica così “innovativa” anche sostenendo i lavoratori e le loro legittime rivendicazioni e a mettere in piedi una campagna di sensibilizzazione per i cittadini che vada a ricomporre quella frattura che pone agli antipodi lavoro e piena realizzazione umana (anche senza la deriva consumistica).
Soddisfazione, dunque, che ci ripaga e testimonia quanto in questa consiliatura, che già troppe volte ha ondeggiato quando si è trovata di fronte a dilemmi relativi al lavoro, il contributo di una lista di sinistra realmente e lealmente al fianco di chi lotta sul posto di lavoro sia necessaria. Oggi più che mai.

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Questa voce è stata pubblicata il settembre 16, 2015 da .

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